ore 07:52:43 (stando ai dati ufficiali dell’INGV[1]) oppure alle ore 07:48 (secondo i dati del Ministero dell’interno[2]). La scossa principale fu preceduta da uno sciame sismico di bassa magnitudo, tale da non creare allarme, della durata di alcune settimane. La sua intensità fu pari all’XI grado della scala Mercalli; in seguito la sua magnitudo fu stimata in 7.1 Mw. L’epicentro fu nella conca del Fucino, ma l’ondata sismica colpì anche alcune zone dell’Italia centrale al confine col Lazio, Marche e la Campania, con effetti pari o superiori al VII grado Mercalli; nei successivi mesi ci furono circa 1.000 repliche.
Il sisma del 1915, per forza distruttiva e numero di vittime, è classificato tra i principali terremoti avvenuti in territorio italiano. 30.519 furono le vittime (stando agli ultimi dati del Servizio Sismico Nazionale).
Circa 500 morti a Sora dove crolla il 40% delle costruzioni, 124 vittime a Pescosolido, 60 a Castelliri, una ventina ad Arpino ed Isola Liri. Alla fine scompare quasi il 30% della popolazione residente nella zona colpita.